L’Osteopatia in ambito Craniale

Osteopatia cranio-sacrale: molte persone avranno già sentito dire che l’ Osteopata, tra le altre cose, “ti tratta il cranio” o ancora che “ti fa la terapia cranio-sacrale” non capendo giustamente di cosa si tratti.

La concezione abituale, infatti, è che il cranio osseo, mandibola esclusa, sia una struttura costituita da ossa saldate e quindi rappresenti un’ unità strutturale estremamente robusta e non elastica.

Difficile quindi comprendere cosa può fare un Osteopata “manipolando il cranio”

Di contro bisogna fare qualche semplice riflessione.

Anzitutto nel vivente non posso considerare nel cranio solo la sua componente ossea ma  dobbiamo riflettere sull’ insieme delle strutture che lo compongono e che insieme vivono.

Quindi la struttura ossea s’ interfaccia  con cute, muscoli, meningi, aponeurosi, vasi, nervi ecc. e lo fa sia al livello di collegamenti tra un elemento e l’altro e sia al livello funzionale (se un osso non è innervato, non è vascolarizzato, non ha inserzioni muscolari e connettivali, esso non ha senso di esistere).

Ancora, un osso, qualunque esso sia, poiché vivo è flessibile e se lo è (anche se in forma ridotta) significa che sottende ad una funzione.

Le ossa craniche inoltre spesso non sono fuse in un unico osso ma restano tra loro degli “spazi” interposti (suture craniche) che giustificano un’ elasticità generale ancora maggiore.

Ma allora a cosa serve questa elasticità dei tessuti molli craniali e dei suoi elementi ossei?

Sicuramente una buona elasticità consente alla sfera cranica una qualitativa gestione delle variazioni pressorie intracraniche (es. variazioni pressorie), ancora, consente di assorbire meglio traumi o pressioni esterne.

Oltre a questi fattori bisogna però evidenziare una sottile ma potente “dinamica” che il parenchima cerebrale genera costantemente.

Per capire, è come se potessimo vedere macroscopicamente il cervello variare con frequenza pressochè costante i propri diametri (aumenta uno, diminuisce l’altro ecc).

Questa dinamica si ripercuoterà sulla parete ossea che essendo elastica sarà capace di “gestire” queste forze senza sbalzi pressori.

Inoltre, essendo il Cranio in relazione senza soluzione di continuità con la colonna vertebrale fino all’osso sacro, con tutte le aponeurosi tramite le inserzioni craniali, con i muscoli ecc; questa sottile dinamica si potrà diffondere e sarà quindi presente lungo le vertebre, il torace, il bacino, il sistema appendicolare e nei  tessuti connessi. Cioè tutto il corpo.

Si tratta della “Respirazione Primaria” cosi chiamata da W.G. Sutherland D.O. (Osteopata che ha scoperto e divulgato in primis al mondo Accademico Osteopatico questa conoscenza).

E’ un movimento lento, profondo e costante che investe ed influenza qualitativamente tutto il sistema vivente.

Mani esperte lo sanno percepire, quindi interpretare.

Mani esperte coadiuvano il ripristino di una libera “Respirazione Primaria” qualora questa presenti delle regioni craniche e non nelle quali non si può esprimere liberamente.

Il tutto tramite un tocco leggero, rispettoso, apparentemente ininfluente.

I pazienti che hanno “sentito” questo tipo di approccio sono ben consci che si tratta di un lavoro delicato ma molto profondo, intimo.

 

Evidentemente, questa modalità di lavoro, non esclude gli altri (ambito muscolo scheletrico, viscerale ed aponeurotico) ma ad essi si integra poiché non esiste “l’Osteopata che fa Craniale o Cranio-Sacrale o l’ Osteopata che fa Muscolo-Scheletrico”, esiste l’ Osteopata, che integra nella sua professione un insieme di conoscenze e competenze comprendenti i vari ambiti dell’ Osteopatia al fine di facilitare il ripristino della salute del proprio paziente.